NutriProgress
Dimagrire o non dimagrire, dieta o non dieta, sport o non sport… Quante persone vivono questo dilemma per tutta la loro vita nutrizionale.
Succede sempre così: periodi di dieta si alternano a periodi di non-dieta.
Come se la vita alimentare fosse nettamente divisa in due: dieta o non dieta.
Sacrifici o non sacrifici. Regime totalitario o di libertà.
Questo tipo di mentalità, che potremmo definire dualistica, crea uno dei più importanti ostacoli al dimagrimento e, ancor di più al mantenimento del peso.
Se esiste una barriera che separa nettamente la dieta dalla libertà alimentare vuol dire che non ci sarà mai una sana, meravigliosa via di mezzo. Vorrà dire che il nostro approccio sarà sempre negativo e che non saremo mai portati, in realtà, a dedicarsi al benessere reale del nostro fisico e della nostra testa.
Il muro determina una mancanza di libertà individuale: se sono a dieta seguo il “regime”, quindi non sono libera; se non sono a dieta seguo le voglie, la compulsione e quindi non sono libera comunque.
Vuol dire che se non sono a dieta, sicuramente la mia mente interpreterà quella fase come l’anarchia totale, come un tutto è possibile come un carpe diem.
Altro terribile effetto collaterale di questa mentalità: si crea automaticamente una cattedratica lista di alimenti permessi in fai-da-te.
Pensaci bene. Lo fai anche tu non è vero? O lo hai fatto in passato. Ne sono certa.
Ma non c’è nulla di sbagliato, è naturale e umano, per chi segue quella che è la diceria e il pregiudizio nascosto dietro alle diete alimentari.
Ma esiste una soluzione? La risposta è sì.
Cominciamo a buttare giù questo muro immaginario della dualità del concetto.
Integriamo un po’ di dieta nella non dieta e viceversa.
Concediamoci la libertà di scegliere verdura e frutta fresca in una condizione goduriosa o la libertà di scegliere uno sgarro in una condizione di dieta!
Si può restare in forma giorno dopo giorno, senza dieta, concedendosi ciò che più ci piace?
Molti, su internet, nei social e nelle riviste, offrono diete miracolose o programmi di allenamento che in pochi giorni garantiscono risultati sorprendenti e soprattutto duraturi nel tempo. Nessun laccio può essere più fatale.
Studi scientifici hanno dimostrato quanto questo sia irrealizzabile. L’organismo, che è una macchina perfetta, si adegua sempre alle condizioni di vita a cui lo sottoponiamo.
Ma non è fatto per la sedentarietà e l’abbondanza di cibo, tantomeno per la scarsa qualità dei nutrienti che ci vengono proposti come alimenti light.
Esistono numerosi regimi alimentari equilibrati che guidano al dimagrimento graduale.
La difficoltà si presenta nel mantenimento di tali regimi e quindi del peso desiderato, con l’inevitabile recupero dei chili persi fino a raggiungere un peso superiore a quello precedente alla dieta.
In un’ottica strategica, è fondamentale concedersi qualche “schifezza”, il cosiddetto disordine che mantiene l’ordine. Così facendo permettiamo al nostro organismo di riattivare leggermente il metabolismo e soprattutto scongiuriamo il demone del cibo proibito, evitando la perdita di controllo, diretta conseguenza di ogni dieta restrittiva.
La dieta paradossale, esiste?
È da questo spunto che è nata la “dieta surreale o paradossale”, sarebbe a dire un programma che, bloccando la spirale ossessiva di ricerca di controllo e successiva perdita di controllo, guida la persona a riscoprire la sensazione fondamentale su cui si basa il nostro rapporto col in cibo: il piacere.
Da non dimenticare l’effetto benefico del cibo, conosciuto già nell’antichità, quando Ippocrate dichiarava: “Che il cibo sia la tua medicina, che la medicina sia il tuo cibo”. Egli era convinto che alimentazione ed esercizio fisico fossero strettamente correlati al buono stato di salute nonché all’insorgenza di malattie. Al contempo, credeva che il loro eccesso o il loro difetto fosse ugualmente pericoloso per il corpo e per la mente.
Appare quindi chiaro che anche una corretta pratica sportiva concorre al mantenimento di un buono stato di salute mentale e fisica.
Oltre a facilitare il raggiungimento del peso forma, bruciando calorie e soprattutto innalzando il metabolismo, garantisce la produzione di neurotrasmettitori come l’endorfina che sono in grado di generare uno stato di euforia più o meno intenso a seconda dell’attività svolta.
Un altro grande merito di uno stile di vita basato su un’alimentazione equilibrata e un costante esercizio fisico è la riduzione progressiva dei disturbi del sonno, con tutti i benefici che ne conseguono.
In definitiva, non bisogna pensare che le diete, l’attività fisica e la voglia di perdere peso siano per forza di cose delle torture a cui andare incontro. Non si tratta di una sconfitta mediante la quale si deve ammettere di non essere riusciti a mantenersi in forma naturalmente.
Purtroppo sta diventando sempre più difficile riuscire ad avere, già di per sé, un regime alimentare salutare, tenendo d’occhio tutte le singole variabili adatte al mantenimento del giusto fisico, sano, snello e in tono, magari.
Siamo bombardati in continuazione da messaggi pubblicitari che veicolano, inevitabilmente, le nostre scelte e manipolano, poco alla volta, le nostre decisioni.
I social media, per esempio, che ruolo hanno sulla nostra concezione che abbiamo di noi stessi? Non facciamo altro che metterci in paragone con tutti quelli che hanno avuto il coraggio di – così sembra da fuori – riuscendoci davvero.
Il paragone scatta in automatico e ci porta a pensare che noi, invece, non ne saremmo in grado.
Ogni volta che un successo viene raggiunto, il rischio di guardarsi allo specchio e aprire Instagram trovandosi di fronte la top model perfetta, è alto e ogni singolo sforzo effettuato fino a quel momento risulta essere vano nella nostra mente.
Non contando che non è oro quello che luccica e che a differenza nostra, probabilmente, la to model citata prima non fa altro nella vita che cercare di mantenersi in forma.
Ma questo non toglie qualcosa a noi, aggiunge valore. Il valore che si nasconde dietro a una riuscita, a un successo e alla forza di volontà di mettersi in gioco, combattere e vincere.
Avendo, però, la piena consapevolezza che non necessariamente iniziare un trattamento volto al benessere fisico, debba essere sicuramente una cosa negativa, forzata, paragonabile a una prigione.
Le diete, l’allenamento, il cibo, devono essere un piacere volto alla riscoperta di sé stessi o alla scoperta nuova di una parte di sé che ancora non si conosce.
Ma allora, perché fare la dieta?
Sempre che se ne abbia bisogno, può aiutare a:
- Per piacermi di più
- Per poter finalmente comprare gli abiti che mi piacciono e che ora non mi entrano o mi stanno male
- Per essere più in salute fisicamente
- Per accrescere la mia autostima e migliorare quindi le mie relazioni interpersonali
- Per poter partecipare a quelle attività in pubblico che adesso mi fanno vergognare
- Per migliorare l’intimità fisica
- Per attrarre di più le persone che desidero attrarre
- Per sentirmi più sicuro nell’ambito lavorativo
- Per non dovermi più sentire in imbarazzo quando mangio davanti agli altri
- Per sentirmi soddisfatto di me stesso e quindi acquisire maggiore fiducia nelle mie capacità
- Per abbassare la pressione sanguigna
- Per abbassare il colesterolo
- Per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari
- Per sentirmi soddisfatto di me quando mi guardo allo specchio la mattina e iniziare la giornata con il piede giusto
- Per essere più ottimista
- Per ricevere complimenti e sentirmi felice e soddisfatto
- Per avere più energia per fare tutte le cose che desidero
- Per andare in palestra, a ballare, in piscina senza vergognarmi del mio corpo
- Per mettermi in costume (quello che mi piace) al mare o in piscina e non sentirmi sempre - osservato o in imbarazzo
- Per trovare facilmente taglia e modello giusto nei negozi che amo frequentare
- Per essere da esempio ad un amico o un familiare che devono perdere peso e non iniziano mai la dieta
- Per non sentirmi più in colpa
- Per essere meno stressato
- Per sembrare più giovane
- Per prendere meno farmaci
- Per ridurre il rischio di diabete
- Per ridurre il rischio di malattie respiratorie
- Per ridurre il rischio di cancro
- Per migliorare il tono dell’umore e ridurre il rischio di depressione.
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