NutriProgress
Siamo a Marzo, è primavera, stanno arrivando i primi caldi, la bella stagione il sole e… aiuto! Urge la necessità di mettersi assolutamente in forma per la prova costume!
Non c’è imprevisto che tenga, bisogna essere pronti per l’estate.
Ma ecco cosa succede ogni volta, ci rendiamo conto che è tardi e con un po’ di panico in corpo cominciamo a cercare online: “dieta fast” o “perdere 10 kg in una settimana” e di fretta e furia iniziamo a metterci sotto volendo applicare i consigli che riusciamo a trovare.
Sembrano tutti buoni o quasi e vogliamo assolutamente fare qualcosa per arrivare a quanto stabilito.
Ah, e insieme a queste informazioni decidiamo di metterci a correre tutti i giorni anche se per tutto l’anno non lo abbiamo mai fatto.
Bene. Secondo te questo sistema funziona?
Vediamo qualche dettaglio insieme
Dieta fast: da dove esce e come funziona
La dieta fast è stata ideata dal dottor Michael Mosley ed è diventata molto famosa nel giro di pochissimo tempo. Come avviene?
Intanto c’è da dire che si si riducono le calorie due giorni alla settimana, mentre si può mangiare regolarmente nei successivi cinque. E questo è un metodo, dopo ne vedremo altri. Come è possibile? Perché si basa sulla restrizione calorica o il digiuno intermittente permettendo di eliminare tutti i chili di troppo e viene affermato che possa ridurre le probabilità che insorgano delle patologie gravi.
Può essere una dieta per tutti, in quanto modificata sulla base delle esigenze e scelte nutrizionali. Piace abbastanza poiché non provoca grandi sacrifici.
Questo non significa che nei cinque giorni di libertà di possa mangiare di tutto e di più ingozzandosi per recuperare o precauzione, ma occorre prestare comunque la giusta attenzione accompagnata da un moderato – attenzione non eccessivo e improvviso – esercizio fisico. Cosa molto importante, inoltre, è l’acqua che si assume. Deve essere tanta.
Nelle due giornate a stecchetto, non si superano più delle 600 calorie e bisogna essere molto decisi e persistenti, in quanto si potrebbe provare un grande senso di fame, non avendo una routine uguale per tutti i giorni della settimana.
I menu
So che stai pensando che vorresti avere un esempio di quello di cui mi sto riferendo, su internet ne potrai trovare di ogni genere, ma ho deciso di riportarti un modello perché in questo articolo voglio farti capire tutti i pro e, soprattutto, i contro, se funziona realmente e cosa raccomando.
Il primo giorno, si possono consumare:
- a colazione: uno yogurt bianco, rigorosamente magro e trenta grammi di cereali;
- come snack mattutino e/o pomeridiano un pacchetto di cracker integrali;
- a pranzo sessanta grammi di riso integrale con verdure
- a cena, sessanta grammi di petto di pollo ed un’insalata (senza aggiungerci mille ingredienti dentro. Insalata non insalatona farcita)
Il secondo giorno, non include la colazione, infatti per questo motivo spesso si consiglia di fare al sabato o alla domenica perché sarebbe più facile saltare la colazione nel caso in cui ci si alzasse tardi. A pranzo sono consentiti due etti di carne di vitello ai ferri e un etto di zecchini, e a cena sessanta grammi di pasta in bianco o con salsa, e dei pomodorini.
Tutto molto naturale e light come si può notare.
Talvolta, proseguendo con la classica dieta a intermittenza, i pasti da saltare potrebbero essere differenti.
Funziona davvero?
Come sempre, se vogliamo capire se funzioni davvero o meno, bisognerebbe considerare tutti i tipi di corporature e tutte le necessità soggettive, cosa impossibile da fare.
Siamo tutti diversi e cosa può funzionare per qualcuno, non è detto che vada bene per altri. Detto questo, sembra essere accettata anche da molti medici, ma visto il digiuno intermittente, è sempre meglio richiedere una consulenza specifica prima di intraprendere questa strada.
Una cosa è da dire però: se da una parte assicurano una rapidissima perdita del peso, dall’altro è da sottolineare che il metabolismo tende ad essere rallentato.
Cosa implica questo? Che nel lungo periodo, poi, ci sarebbe il rischio di ingrassare.
Tali diete implicano l’alternanza di periodi in cui si mangia parecchio e altri in cui si saltano pasti. Ci sono vari schemi a tal proposito e sono i seguenti:
- schema a giorni alterni o 5:2, quello citato nel paragrafo di sopra: ridurre l’apporto calorico a un massimo di 500-600 calorie per due giorni alla settimana che non devono essere consecutivi;
- lo schema 16/8: in una giornata di 8 ore in cui si mangia, ne seguono 16 in cui si fa digiuno. (saltare la colazione e consumare il primo pasto alle 12 e l’ultimo alle 20);
- Eat stop eat in cui, come può essere facilmente comprensibile, si mangia un giorno si e un giorno no e si possono bere bevande ipocaloriche.
Bisogna prestare molta attenzione e spesso non vengono consigliate perché rappresentano uno scombussolamentocontinuo per il proprio organismo e rischiano di provocare problemi a coloro già predisposti.
Come dimagrire… bene
Partendo dal presupposto che le diete degne di questo nome dovrebbero essere varie e complete, non dovrebbero neanche provocare una riduzione calorica superiore al 30%. Sarebbe sufficiente quindi tagliare dalle 500 alle 800 calorie al giorno, sulla base delle differenti persone e necessità.
Sarebbe meglio, inoltre, non scendere mai al di sotto delle 1200 kcal giornaliere.
In questo caso, a differenza delle diete fast, i risultati sarebbero sicuramente meno evidenti all’inizio, è chiaro, ma sono comunque riferibili a uno svuotamento del tessuto adiposo immediato: inoltre , fattore non di poco conto, si abbasserebbe il rischio di abbandonare la dieta dopo poco tempo a causa delle restrizioni eccessive che si tradurrebbero in vere torture e, si ridurrebbe, infine, la probabilità di condizioni quali debolezza, spossatezza, astenia, abbassamento della pressione e della glicemia, anemia, crampi muscolari, deperimento generale e riduzione del metabolismo basale, che risulta essere controproducente con l’obiettivo che ci si è posti.
Infine, va considerato di non concentrarsi esclusivamente sulle entrate, o meglio, su quello che dobbiamo mettere nello stomaco, ma anche nel dispendio energetico che rappresenta le cosiddette “uscite”.
In altre parole, è necessario pensare sempre al migliore alleato dei vari piani nutrizionali, ossia l’attività fisica che deve essere rivolta non solo al rafforzo del muscolo, ma anche all’attivazione del metabolismo – tipo allenamento aerobico o cardio – e tutto ciò che è volto al bruciare calorie. Senza, però, esagerare. Ricordi? Il tutto non deve rappresentare i lavori forzati.
L’acqua è importantissima inoltre, non mi stancherò mai di dirlo.
Bisogna berne almeno 1 litro e mezzo quotidianamente e questo perché aiuta a sgonfiare le parti interessate, drenare, tenere idratata la pelle e favorire la diuresi e il ricambio, dunque, dei liquidi.
Un ultimo consiglio che voglio dare, è quello di non guardare solo ciò che è contenuto su internet, ma osservarne la fonte, assicurarsi che quanto detto sia reale e non una propaganda diffusa, ma affidarsi anche a qualcuno che, in carne e ossa, possa valutare il tuo caso e ti permetta di iniziare una dieta vera, utile e capace di regalarti innumerevoli soddisfazioni, senza diventare un incubo inconcludente.
Il compito di un professionista è quello di aiutarti a trovare la giusta motivazione, portarti a trovare gli obiettivi e la forza di volontà e, in conclusione, individuare il regime alimentare più adatto alle tue esigenze, per dimagrire senza rischi.
NutriProgress