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Popolano ovunque e sono protagoniste di riviste. Vengono discusse e diffuse sui social media.
Di cosa stiamo parlando? Delle diete dimagranti, regimi spesso molto popolari che però a volte richiedono l’acquisto di prodotti e kit costosi, sono molto rigide e difficili da seguire, e talvolta sono inutili e dannose.
Sono spesso state analizzate e anche in questo articolo studieremo i regimi dietetici più o meno famosi, mettendone in luce pro e contro.
Per prima cosa, bisogna capire se una dieta dimagrante è veramente necessaria.
I media e i social, infatti, impongono un modello di bellezza caratterizzato da un’estrema magrezza che spingono molti – soprattutto giovani donne e ragazze – a intraprendere diete dimagranti anche quando sono perfettamente normopeso.
Per capire se, invece, è opportuno perdere qualche chilo, può essere utile calcolare il proprio Indice di massa corporea.
In caso di sovrappeso accertato, la scelta migliore sarebbe quella di rivolgersi a un nutrizionista qualificato – medico dietologo, dietista o biologo nutrizionista – per farsi stilare un programma dietetico su misura.
Le diete sconsigliate e perché
Se si intende intraprendere una dieta dimagrante è sempre meglio rivolgersi a un professionista qualificato
Tornando a internet, le diete dimagranti più famose, sette sono state giudicate “pessime” e quindi da evitare. Tra di esse spiccano alcuni tra i più famosi e popolari regimi dietetici degli ultimi anni: si tratta infatti delle diete Atkins, del gruppo sanguigno, Dukan, Fast, paleodieta, Lemme e South Beach.
La Atkins, una dieta chetogenica caratterizzata da un programma in quattro fasi, per esempio porta a una diminuzione rapida del peso, ma ha un pessimo equilibrio nutrizionale (apporto molto basso di carboidrati), quindi può essere seguita solo per periodi di tempo molto limitati e preferibilmente sotto controllo medico.
In più è molto costosa e molto difficile da trasformare in un’alimentazione equilibrata una volta raggiunto l’obiettivo di peso.
La Dukan, come la Atkins, è una dieta chetogenica strutturata in quattro fasi, ma anche iperproteica e ipocalorica. Secondo alcune valutazioni, la dieta Dukan favorisce l’acquisizione di abitudini alimentari scorrette, con l’eliminazione di intere categorie di alimenti e macronutrienti in alcune fasi del programma, e se protratta a lungo può essere dannosa.
È anche molto costosa.
Tra le diete dimagranti sconsigliate in genere, ci sono regimi che limitano fortemente l’apporto di carboidrati
Anche la paleodieta è un regime iperproteico (ma non chetogenico) basata sull’alimentazione che, sostiene il suo inventore Loren Cordain, avrebbero seguito gli uomini prima dell’invenzione dell’agricoltura.
Questa dieta potrebbe far assumere abitudini alimentari scorrette, secondo alcuni, e rappresentare un rischio per la salute se seguita per lunghi periodi.
Un’altra dieta iperproteica e ipocalorica è la South Beach, un regime in tre fasi, che prevede l’esclusione dei carboidrati. Anche in questo caso c’è il rischio di sviluppare abitudini alimentari scorrette e di danni alla salute se la dieta viene protratta a lungo.
La dieta dei gruppi sanguigni, invece, si basa sull’eliminazione di specifici alimenti in base, come dice il nome, al gruppo sanguigno delle persone: una teoria priva di alcun fondamento scientifico. Escludere intere categorie alimentari, inoltre, espone al rischio di carenze nutrizionali.
La dieta Fast (dove la parola inglese “fast” significa “digiuno”), è un programma che prevede due giorni di semi-digiuno a settimana, con una restrizione calorica al 25% dell’apporto energetico raccomandato.
Come la dieta dei gruppi sanguigni, è basata su teorie senza sufficiente supporto scientifico e non prevede alcuna regola per bilanciare i nutrienti: di fatto, l’alimentazione negli altri cinque giorni è totalmente libera, mentre per i due giorni di semi-digiuno ci sono solo alcune raccomandazioni.
La dieta, inoltre, è difficilmente praticabile e il mantenimento del peso probabilmente è difficile. La dieta Fast prevede due giorni di semi-digiuno alla settimana, senza alcuna regola per bilanciare i nutrienti.
La dieta Lemme è un controverso regime personalizzato (inventato dal farmacista Alberico Lemme) basato sul presupposto che l’accumulo di grasso sarebbe dovuto esclusivamente all’insulina e per questo sarebbe necessario eliminare zucchero, carboidrati e sale.
Il regime è considerato pessimo perché scoraggia attivamente l’adozione di stili alimentari scientificamente riconosciuti come positivi, come la dieta mediterranea, e professa l’inutilità dell’attività fisica.
Inoltre, non è bilanciata a livello nutrizionale promette perdite di peso rapide senza sforzo.
Le altre 18 diete analizzate sempre di più in questo periodo hanno ottenuto giudizi che vanno dal “buono” al “mediocre“.
L’unico regime ad ottenere una valutazione buona è la dieta Carb’s Lover, che non dovrebbe mettere a rischio di carenze nutrizionali, tutte le altre si dividono tra “accettabili”, tra cui figura la nota dieta dell’indica glicemico, e “mediocri”, come le popolari alternativa di sostituti del pasto.
In ogni caso, è importante ripetere ancora una volta che per perdere peso, la scelta migliore resta sempre quella di rivolgersi a un professionista.
Dieta iperproteica
La dieta iperproteica è un particolare regime alimentare caratterizzato da un ridotto consumo di carboidrati abbinato ad un elevato apporto di proteine e grassi.
Prima di analizzare pregi e difetti della dieta iperproteica è bene aprire una piccola parentesi sulle proteine e sulla loro funzione nel nostro organismo: le proteine o protidi comprendono un ampio gruppo di composti organici formati da sequenze di aminoacidi legate tra loro attraverso legami peptidici.
La principale funzione delle proteine è quella di rifornire i tessuti degli aminoacidi necessari per i processi di rinnovamento cellulare.
Le proteine hanno in particolari condizioni anche funzione energetica, ma in una alimentazione bilanciata questo ruolo è marginale. Tale processo è invece attivo durante il digiuno prolungato o nel bel mezzo di un'attività fisica impegnativa di lunga durata.
In entrambi i casi gli aminoacidi a catena ramificata (leucina, isoleucina, valina) vengono degradati a scopi energetici.
Si tratta, dunque, di una soluzione ricca di proteine mantiene costanti i livelli di insulina, aumenta il metabolismo basale, stimola la lipolisi e di conseguenza il dimagrimento.
Una dieta iperproteica favorisce la secrezione di ormoni anatolici come il testosterone ed il GH. Tale effetto è importante soprattutto per chi pratica sport di potenza.
Proprio questi atleti sono tra i maggiori sostenitori delle diete iperproteiche.
Effettivamente un simile regime alimentare ha una certa efficacia nel favorire l'aumento di massa muscolare e la riduzione del grasso corporeo.
Per tutelare la propria salute è tuttavia importante che l'iperproteicità sia soltanto uno degli aspetti della dieta e che il concetto non venga portato agli estremi.
Tutte le diete che estremizzano un determinato concetto nascondono infatti dei risvolti negativi.
Per questo motivo abbiamo cercato di riassumere i punti caratteristici della dieta iperproteica rivisitandoli in chiave salutistica.
Per incrementare l'apporto di grassi nella dieta aumenta il consumo di frutta secca, accompagnandola ad un frutto durante gli spuntini.
Condisci le pietanze con olio di oliva senza demonizzare il burro, le uova ed i grassi saturi in genere (ad esempio lo yogurt non dev'essere necessariamente magro, meglio invece evitare quello alla frutta, spesso troppo ricco di zuccheri).
Evita di consumare acidi grassi "trans" o idrogenati (contenuti nella margarina, nel burro di arachidi e in molti alimenti da forno che li contengono).
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